Verso il 25 Settembre: perché votare è importante

19.08.2022

Photo by Element5 Digital, Unsplash

Oggi intendo parlarvi dell'importanza di prendere parte attivamente alle prossime elezioni del 25 Settembre: affermare di non voler votare perché inutile, perché tanto niente cambierà, è come convincersi che il proprio ruolo all'interno della comunità sia limitato o ininfluente. E non è così.

Partiamo da una semplice e lapidaria premessa: dati dell'Istituto Cattaneo rilevano che nel 2018 gli italiani che si sono astenuti dal voto rappresentavano il 27,07% degli aventi diritto. La percentuale è aumentata drasticamente nell'arco della giovane vita della nostra Repubblica, rivelando così che una delle grandi debolezze della nostra democrazia è la rinuncia dei suoi cittadini al diritto di voto, ossia al diritto di contare.

Mi si potrà dire che, in fondo, noi non possiamo selezionare davvero la classe politica, ed è parzialmente vero perché i candidati vengono spesso proposti e discussi primariamente all'interno dei partiti e delle coalizioni. Tuttavia quest'anno sopraggiunge una grande novità: il nostro Parlamento riduce in modo deciso i suoi membri in virtù della legge costituzionale del 2020, che ha così modificato la composizione delle camere: 400 deputati e 200 senatori, con i 5 senatori a vita di nomina presidenziale. Il taglio è consistente e rende il voto ancor più importante per stabilire chi debba guadagnarsi un posto nel nostro Parlamento.

Votare è importante perché aiuta a stabilire gli orientamenti del nostro Governo per i prossimi cinque anni, in virtù del risultato delle elezioni. Inoltre, è un esercizio di cittadinanza attiva, che ci consente di prendere parte alle scelte della collettività. Rinunciare a questa possibilità vuol dire rinunciare ad un diritto di partecipazione alla vita della comunità. Vuol dire stabilire che della "cosa pubblica", in fondo, non ci importa granché. Vuol dire infine affidare ad altri, rinunciando ad un'azione personale, il proprio futuro.

Qui di seguito troverete una breve infografica sulla legge elettorale.

Si tratta dunque di un sistema misto, il cui obiettivo sarebbe apparentemente quello di garantire una stabilità del governo al contempo favorendo una larga rappresentanza. È maggioritario, con collegi uninominali, cioè con un solo candidato che proverà ad accaparrarsi la maggior parte dei voti; è proporzionale con liste fino a quattro membri equamente ripartite per garantire parità di opportunità tra uomini e donne; vi sono poi le circoscrizioni estero (2% dei seggi).

Detto ciò, il mio post, oltre a dare delucidazioni su quello che accadrà il prossimo 25 Settembre, vuole essere soprattutto un invito a prendere in mano le redini di questo Paese, attraverso uno degli strumenti che ci è possibile usare. Il voto non è mai sprecato, se mosso da principi e valori di riferimento. Sia quel che sia purché ci sia consapevolezza e partecipazione.

Angela


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