Ori, non un semplice platform
Quest'oggi intendo dirvi la mia sulla serie di videogiochi con protagonista Ori. Di seguito alcune informazioni preliminari:
Titolo:
Ori and the Blind Forest
Anno
di uscita: 2015
Sviluppatori:
Moon Studios
Pegi: 7
Genere:
platform
Temi: famiglia & affetti, salvaguardia dell'ambiente
Titolo:
Ori and the Will of the Wisps
Anno
di uscita: 2020
Sviluppatori: Moon Studios
Pegi: 7
Genere:
platform
Temi: famiglia & affetti, resilienza

Intanto,
preciso che del primo capitolo ho giocato la Definitive Edition e che
entrambi i titoli li ho provati su Xbox Series S, grazie al Game
Pass.
Non
parlo quasi mai di giochi platform, perché erroneamente e con un po'
di superficialità si può essere portati a pensare che titoli di
questo genere siano utili solo per allenare un paio di abilità (es.
Coordinamento occhio-mano, rapidità di riflessi, velocità di
pensiero), o comunque meno abilità di quante se ne potrebbero
esercitare con tipologie di videogiochi più varie e capaci di
abbracciare più generi.
Questo tipo di ragionamento è
assolutamente errato soprattutto a proposito della saga di Ori. Mai
avevo giocato un platform di tale profondità, e in generale è
sicuramente uno dei titoli più poetici e fiabeschi che abbia mai
provato.


Faccio ora un ragionamento complessivo sulla saga.
I due Ori ci
trasportano in un mondo articolato, complesso, in pericolo. È ben
netta da principio la contrapposizione fra bene e male, evidente
anche nel cambiamento dei paesaggi che si fanno più oscuri e
pericolosi man mano che si avanza. Si scopre però, anche, che chi
recita il ruolo del cattivo può avere delle ragioni e non è escluso
dall'onda positiva del cambiamento. Si scopre che si può lasciare
dietro di sè una scia di bontà e un futuro più radioso, se si
prende la decisione giusta.
É un platform narrativamente,
musicalmente e visivamente curato nei minimi dettagli. Si tratta
davvero di una delizia per tutti i nostri sensi, perché non solo
quell'universo possiamo osservarlo e ascoltarlo, ma lo viviamo
letteralmente. Tocchiamo con mano le difficoltà e la complessità
delle azioni che siamo chiamati ad affrontare (la curva di
apprendimento sale progressivamente ma in velocità, non portando
alla frustrazione ma sicuramente un alto livello di sfida). Nel
secondo capitolo, tuttavia, le animazioni e i movimenti risultano più
fluidi e dinamici, aspetto che rende ancor più piacevole
giocare.
C'è anche una certa cura per lo sviluppo del
personaggio, ancor più nel secondo capitolo.
Posso dirvi che di fronte ad una tale poesia e maestria nella narrazione è difficile non emozionarsi. Ammetto di aver anche pianto in certi passaggi.

Questi titoli riescono a raccontarci la bellezza dell'amore, dell'esserci gli uni per gli altri nei momenti difficili come in quelli felici, e ci raccontano anche come il concetto di famiglia travalichi il confine del sangue. Dove c'è amore c'è famiglia e dove c'è famiglia ci sono anche condivisione e presenza, non necessariamente fisica.
Inoltre, ho intravisto un messaggio in più: ognuno di noi, anche se a partire da una posizione di solitudine e di svantaggio, può costruire il proprio destino. Ori diventa un eroe, ma tutti noi abbiamo il potenziale per fare la differenza in questo mondo, contribuendo - perché no - a salvarlo.
Fatemi
sapere cosa ne pensate,
vi
lascio qui sotto un minuto del mio gameplay davvero emozionante!
Grazie a tutti,
Angela