Ori, non un semplice platform

08.01.2023

Quest'oggi intendo dirvi la mia sulla serie di videogiochi con protagonista Ori. Di seguito alcune informazioni preliminari:


Titolo: Ori and the Blind Forest
Anno di uscita: 2015
Sviluppatori: Moon Studios
Pegi: 7
Genere: platform
Temi: famiglia & affetti, salvaguardia dell'ambiente

Titolo: Ori and the Will of the Wisps
Anno di uscita: 2020
Sviluppatori: Moon Studios
Pegi: 7
Genere: platform
Temi: famiglia & affetti, resilienza


Intanto, preciso che del primo capitolo ho giocato la Definitive Edition e che entrambi i titoli li ho provati su Xbox Series S, grazie al Game Pass.
Non parlo quasi mai di giochi platform, perché erroneamente e con un po' di superficialità si può essere portati a pensare che titoli di questo genere siano utili solo per allenare un paio di abilità (es. Coordinamento occhio-mano, rapidità di riflessi, velocità di pensiero), o comunque meno abilità di quante se ne potrebbero esercitare con tipologie di videogiochi più varie e capaci di abbracciare più generi.
Questo tipo di ragionamento è assolutamente errato soprattutto a proposito della saga di Ori. Mai avevo giocato un platform di tale profondità, e in generale è sicuramente uno dei titoli più poetici e fiabeschi che abbia mai provato.

Faccio ora un ragionamento complessivo sulla saga.

I due Ori ci trasportano in un mondo articolato, complesso, in pericolo. È ben netta da principio la contrapposizione fra bene e male, evidente anche nel cambiamento dei paesaggi che si fanno più oscuri e pericolosi man mano che si avanza. Si scopre però, anche, che chi recita il ruolo del cattivo può avere delle ragioni e non è escluso dall'onda positiva del cambiamento. Si scopre che si può lasciare dietro di sè una scia di bontà e un futuro più radioso, se si prende la decisione giusta.
É un platform narrativamente, musicalmente e visivamente curato nei minimi dettagli. Si tratta davvero di una delizia per tutti i nostri sensi, perché non solo quell'universo possiamo osservarlo e ascoltarlo, ma lo viviamo letteralmente. Tocchiamo con mano le difficoltà e la complessità delle azioni che siamo chiamati ad affrontare (la curva di apprendimento sale progressivamente ma in velocità, non portando alla frustrazione ma sicuramente un alto livello di sfida). Nel secondo capitolo, tuttavia, le animazioni e i movimenti risultano più fluidi e dinamici, aspetto che rende ancor più piacevole giocare.
C'è anche una certa cura per lo sviluppo del personaggio, ancor più nel secondo capitolo.

Posso dirvi che di fronte ad una tale poesia e maestria nella narrazione è difficile non emozionarsi. Ammetto di aver anche pianto in certi passaggi.

Questi titoli riescono a raccontarci la bellezza dell'amore, dell'esserci gli uni per gli altri nei momenti difficili come in quelli felici, e ci raccontano anche come il concetto di famiglia travalichi il confine del sangue. Dove c'è amore c'è famiglia e dove c'è famiglia ci sono anche condivisione e presenza, non necessariamente fisica.

Inoltre, ho intravisto un messaggio in più: ognuno di noi, anche se a partire da una posizione di solitudine e di svantaggio, può costruire il proprio destino. Ori diventa un eroe, ma tutti noi abbiamo il potenziale per fare la differenza in questo mondo, contribuendo - perché no - a salvarlo.

Fatemi sapere cosa ne pensate,
vi lascio qui sotto un minuto del mio gameplay davvero emozionante!

Grazie a tutti,

Angela  

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