Mindfulness a lavoro, un'introduzione

18.02.2023

Nonostante il welfare aziendale sia un dato di fatto, è anche responsabilità di ognuno di noi rendere l'esperienza lavorativa più leggera ed equilibrata. Oggi vi do qualche primo suggerimento su come farlo.

Premesse.
Nonostante sia lecito desiderare per se stessi un lavoro migliore, magari più appagante e aderente alle nostre aspettative (ed è lecito mettersi a cercarlo!), è pur vero che non si può passare il proprio tempo a lamentarsi di qualsiasi cosa e non si può neanche far finta che il miglioramento non parta anche dal nostro atteggiamento verso la realtà che viviamo.

Ancora...Alcune categorie, come i professionisti in campo sanitario (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, etc...), educatori, insegnanti, sembrano essere a più elevato rischio burnout, e non sempre sono presenti servizi sul posto di lavoro in grado di accogliere e prevenire questa condizione(1). Quindi non è detto che sia la mansione il problema, ma il carico di responsabilità che deriva dalla professione e dalle aspettative dei collaboratori. Chi lavora a contatto con le fragilità sembra essere più a rischio di altri, e dunque è fondamentale intervenire per prevenire crolli emotivi.

Infine...Occorre anche aggiungere che molte aziende, consapevoli di come siano cambiati gli ambienti di lavoro negli ultimi anni, rispondenti sempre più al motto "più fai meglio è", hanno deciso di impegnarsi per migliorare la qualità della vita dei dipendenti (2). Tra queste aziende possiamo citare Google, Intel e Goldman Sachs, che hanno incluso nei programmi di welfare aziendale protocolli Mindfulness per aiutare i collaboratori a vivere meglio ed ad essere quindi più efficaci (3).

Riassumendo: non si può ignorare che il lavoro interessi una parte consistente delle nostre giornate ed è indubbio che l'ambiente di lavoro spesso possa risultare altamente competitivo, stressante e che richieda una certa flessibilità. È nostro dovere (e vantaggio) migliorare la nostra esperienza con ogni mezzo disponibile, anche qualora nell'orizzonte temporale sia previsto un cambio di azienda o di mansione. Meglio comunque cominciare a vivere bene quello che si ha a disposizione.

Vi propongo oggi qualche piccolo suggerimento per rendere l'esperienza quotidiana a lavoro più sana:

  1. Lascia spazio all'essenziale

Per fare ciò è importante saper organizzare il proprio lavoro: quali sono le priorità? Quali sono le richieste da soddisfare nel breve termine? La Mindfulness invita per definizione a diventare consapevoli, cioè attenti osservatori della realtà circostante e interiore. È molto importante portare l'attenzione a ciò che si è chiamati a fare qui e ora. Tutto ciò che non è di primaria importanza va osservato e messo momentaneamente da parte. Dite a voi stessi: "Grazie, per essermi ricordato/a di questa questione, troverò un altro momento per pensarci, ora torno ad occuparmi di ciò che sto facendo." Non giudicatevi, dunque, per quello che pensate, ma ricordate di non lasciarvi trascinare da ciò che non è essenziale in questo momento.

  1. Rispetta le pause

Ascoltare corpo e mente, prendersene cura, vuol dire anche concedersi una pausa quando serve. Staccare per dieci minuti gli occhi dal computer o da qualsiasi altro strumento non è un demerito. Anzi, è utile a riossigenare, respirare, muoversi. Cercate di non parlare di lavoro durante le pause, o sarà come non staccare davvero. Cercare, inoltre, di non alimentare o farvi assorbire da gossip e da tutto ciò che non contribuisce a rendere sana l'esperienza lavorativa.

  1. Lavora sulla comunicazione

Ho già parlato su questo sito dell'importanza dell'ascolto attivo, quindi qualcosa dovreste già saperla (4). Il luogo di lavoro può essere una bella palestra per cercare di esser presenti con colleghi e superiori. Imparate ad osservare il vostro atteggiamento quando qualcuno vi parla. Siete distratti? Disinteressati magari? Non c'è niente di male, ma forse in questo modo potrebbero sfuggirvi informazioni importanti e utili. Provate ad allenarvi a comunicare in modo consapevole e partecipe.

  1. Mindful eating a lavoro

Non sottovalutate l'importanza di un pranzo sano e non pesante. Come spiega Patrizia Collard nel libro "Piccoli momenti di Mindfulness" (Mondadori, Milano, 2016), spesso l'alimentazione è condizionata dal rilascio di ormoni dello stress, legati alla famosa reazione fight or flight, combatti o fuggi. Si cercano zuccheri e carboidrati per affrontare quella che nella nostra mente è una situazione di pericolo. Intanto, provate ad osservare quanto velocemente mangiate: se finite troppo presto, forse è il caso di iniziare a rallentare. Inoltre, provate ad utilizzare tutti i vostri sensi per mangiare e vivere il momento: guardate il colore di ciò che mangiate, sentitene il profumo, assaporatene il gusto e la consistenza. Posate? Meglio più piccole e meno cariche di cibo.

  1. Empatia

Lo anticipavo al punto 2. Il gossip, l'insensibilità, la rabbia sono spesso presenti sul posto di lavoro. Cercate di pensare sempre che dall'altra parte avete un essere umano come voi, che forse potrà non piacervi ma che non è la causa di ogni vostro turbamento. Portate attenzione a ciò che provate per gli altri, cercate di controllare le emozioni e di rispondere anzichè reagire agli stimoli ambientali. Noterete che cambiando il vostro atteggiamento anche la vostra esperienza sul lavoro cambierà.


Per oggi mi fermo qui. Riprenderemo in futuro l'argomento. Fatemi sapere se avete domande o richieste particolari.

Angela 


(1)Lara G. Hiltona, Nell J. Marshall, Aneesa Motalaa, Stephanie L. Taylore, Isomi M. Miake-Lyec , Sangita Baxia, Roberta M. Shanmana, Michele R. Sollowayg, Jessica M. Beroesc and Susanne Hempela, Mindfulness meditation for workplace wellness: An evidence map , Work 63 (2019) 205-218 DOI:10.3233/WOR-192922 IOS Press   
(2) https://www.forbes.com/sites/forbeshumanresourcescouncil/2017/05/23/can-mindfulness-training-help-organizations-be-more-effective/?sh=20751773e1ea#60e98820e1ea(May%2023)
(3) https://www.linkedin.com/pulse/five-big-companies-who-swear-mindfulness-henry-stewart/
(4)https://www.angelacarta.it/l/lascolto-attivo-in-breve/


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