I primi passi verso la consapevolezza
"Devo iniziare a meditare?" Non si può negare che la meditazione e la pratica mindfulness siano naturalmente e storicamente associate, ma una sessione di meditazione richiede tempo che molte persone faticano a trovare ed è auspicabile avvicinarsi alla pratica progressivamente.
Ritagliarsi spazi per la meditazione
sarebbe l'ideale, intendiamoci. Almeno 5 minuti, per iniziare. Ma vorrei oggi
offrire alcuni spunti per essere consapevoli anche prima di iniziare a
meditare. E, badate, dico essere consapevoli,
e non fare mindfulness perché sebbene
si tratti di una pratica quotidiana, la consapevolezza è prima di tutto uno
stato dell'essere e dell'esistere. Mindfulness vuol dire saper stare
consapevolmente con le sensazioni nel momento presente.

La prima cosa da chiedersi è: sono davvero pronto/a?
Iniziare a diventare consapevoli del momento presente vuol dire accettare - in qualche misura - di iniziare a vedere se stessi, i propri pensieri e il mondo stesso in modo differente, o meglio più chiaro. Avviare un percorso verso la consapevolezza, come avrete intuito, non vuol dire smettere di pensare o imparare ad ignorare i pensieri, e non vuol dire neanche distrarsi. Al contrario, vuol dire accettare che i pensieri sono parte del nostro essere e che possiamo convivere con essi, imparando qualcosa in più di noi stessi.
Secondo aspetto: accetterò di fare passi indietro?
Come ogni pratica, anche la mindfulness ci mette di fronte ad un'alternanza di momenti semplici e più difficili. Non ci si deve dunque aspettare che ogni giorno la pratica funzioni efficacemente. Si deve essere disposti ad accettare che non si è perfetti, che si potranno fare passi indietro nella pratica, e che si dovrà ricominciare da zero.
Prima di iniziare...
Il percorso verso la consapevolezza inizia spesso con
esercizi di concentrazione. E francamente, nel frenetico mondo odierno, essere concentrati è davvero un'arte! Dunque è consigliabile iniziare da questo, prima di testare varie forme di meditazione.

Un primo esempio pratico!
Un'azione semplice, come il guardare un minuto di
orologio passare sotto i nostri occhi, secondo dopo secondo, può diventare
immensamente complicata. Immediatamente ci si rende conto che...ecco un pensiero!
Eccone un altro! Quando questo accade non bisogna restare sorpresi. È
semplicemente il meccanismo secondo cui la nostra mente funziona. I pensieri
sono una parte naturale del nostro essere umani.
Semplicemente, se notate che i pensieri affiorano osservateli e poi lasciateli
andare, senza farvi risucchiare, e ricominciare da zero ad osservare i secondi passare sull'orologio, fino a che
non sarà passato un intero minuto.
Esercizio nella quotidianità
Un esercizio analogo all'osservazione di
un minuto d'orologio è la preparazione del caffè (ma per chi non ne beve può
anche essere la preparazione di un tè o di una tazza di latte caldo).
Potreste provare a restare concentrati su ogni passaggio, dal momento in cui
afferrate la scatola col caffè al momento in cui mettete la moka sul fuoco.
Provate a sentire il profumo del caffè, osservatene il colore. Quando lo berrete,
sorseggiatelo lentamente, gustatelo. Ancora una volta, avvertitene il profumo.
Vedrete che i pensieri quasi subito vi rapiranno.
Potreste accorgervene a caffè già pronto.
Non preoccupatevi, il fatto stesso che vi siate accorti di aver perso la
concentrazione è enormemente importante. Vuol dire che state iniziando a
prendere coscienza del pensiero che arriva e dell'effetto che ha avuto sulla
vostra azione.
Semplicemente, riproponetevi di far meglio la prossima volta. Non c'è margine
d'errore. Si deve solo ritentare.
Vedrete che, col tempo e con la pratica, riuscirete a mettere un po' d'attenzione in più in questa semplice azione, e magari vorrete provare a replicare con altre azioni della quotidianità, come lavarsi i denti o appoggiare la testa sul cuscino prima di addormentarsi.
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Angela