Ascolto attivo, come migliorarsi nella quotidianità
In un mio precedente articolo, vi parlavo dell'importanza dell'ascolto attivo come abilità comunicativa.
Ricordate? Ascoltare attivamente vuol dire ascoltare consapevolmente; vuol dire fare sì che l'interlocutore capisca di contare come persona, perché ciò che ha da dire ha valore!
Bene, nel post di oggi vorrei darvi qualche suggerimento per migliorarsi nella quotidianità, per diventare ascoltatori migliori.

Intavolate una conversazione
Una prima cosa molto semplice da fare è avviare una
conversazione con qualcuno, che sia al corrente di cosa farete: mettervi alla
prova come ascoltatori.
Concordare un argomento (potete anche selezionarlo con un piccolo gioco: scrivete argomenti su dei bigliettini, chiudeteli e sceglietene uno a caso!), sedete uno di fronte all'altro/a e osservatevi, oltre
che ascoltarvi:
- Il vostro pensiero va altrove?
- Vi sentite coinvolti? Siete annoiati?
È importante confrontarsi sugli esiti della conversazione:
- Vi siete sentiti ascoltati dall'altro?
- Avete avuto la tentazione di interrompere l'altro? Lo avete fatto?
- Cosa avete provato quando l'altro vi ha interrotto o ha anticipato un vostro pensiero?
- Chiedetevi in cosa si può migliorare.

Ascoltatevi
Una cosa fondamentale da fare è dedicarsi all'ascolto di sé.
Quando decidete di parlare con qualcuno chiedetevi "come mi sento?". Talvolta affrontiamo conversazioni o discussioni in un clima di stress e ansia, che non
agevola una buona comunicazione.
Si rischia di non essere efficaci e di dare sfogo a cattive abitudini, come
interrompere o giudicare. In alcuni casi può essere utile prima ascoltare se
stessi e il proprio stato d'animo, prendersi cura di sè e lasciar decantare alcune emozioni... infine scegliere, se possibile, di rinviare una
certa conversazione ad un momento più propizio.
Riassumete
Può aiutare cercare di tracciare una sintesi di quanto si è appena ascoltato. Potete farlo al termine di una lezione col vostro insegnante o di una riunione di lavoro. Non bisogna vergognarsi di porre domande: è molto meglio ammettere che non tutto sia chiaro anziché essere scambiato per un ascoltatore disinteressato. E se davvero ci si è distratti per un attimo, non giudicatevi: accade a chiunque.

Create momenti di confronto
Può essere una buona abitudine darsi un appuntamento settimanale (o quotidiano, dipendentemente dai contesti) per tracciare stati d'animo e bisogni all'interno di un gruppo. Ciò può essere d'aiuto in famiglia, ma anche a lavoro o a scuola. I circle time assolvono a questo scopo: servono a partire col piede giusto e a creare un clima di sintonia ed empatia. Costituiscono un ottimo strumento per creare un team più affiatato e solidale.
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Angela